Otorinolaringoiatria

otorinolaringoiatria

Il dott. Giuseppe Murruni , titolare dello studio, specialista in Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale, è attualmente Dirigente Chirurgo Otorinolaringoiatra presso l'Ospedale di Cantù . In passato è stato assistente Otorinolaringoiatra dell'Ospedale di Niguarda di Milano, Aiuto Primario di Otorinolaringoiatria dal 1990 dell'Ospedale di Mariano Comense e Consulente Otorinolaringoiatra dell'Ospedale di Giussano dal 1990 al 1995. Vanta oltre 30 anni di esperienza chirurgica e ha eseguito migliaia di interventi in ambito Otorinolaringoiatrico e di chirurgia oncologica cervico-facciale.

Si effettua la cura delle seguenti patologie:

  • tonsille
  • adenoidi
  • epistassi
  • sangue dal naso
  • setto nasale
  • polipi nasali
  • sinusiti
  • riniti
  • turbinati
  • otiti
  • sordità
  • tappi di cerume
  • raucedine
  • voce rauca
  • voce bassa
  • vertigini
  • cupolitiasi
  • manovra di Semont
  • vertigini dopo trauma
  • colpo di frusta
  • meniere
  • gonfiori del collo
  • noduli al collo
  • linfonodi del collo
  • fibrorinoscopia
  • fibrolaringoscopia
  • es. audiometrico
  • rinomanometria
  • escrescenzie gola
  • lingua arrossata
  • lingua patinata
  • lingua dolente​

Tonsille e Adenoidi

Le tonsille palatine sono organi costituiti da tessuto linfatico e situate in orofaringe . Assieme alle adenoidi , che sono situate nella zona retronasale detta rinofaringe, fanno parte del sistema immunitario di difesa. Tuttavia la loro azione immunitaria si esplica solo nei primi anni di vita.

La tonsillite è un processo infiammatorio che colpisce le tonsille. palatine. . Quando gli episodi di tonsillite acuta si ripetono con frequenza e regolarità, e/o persiste tra una tonsillite acuta e l’altra, una sintomatologia dolorosa faringea in associazione ad evidenza clinica di infiammazione tonsillare, si parla di tonsillite cronica. La terapia è chirurgica.

In altri casi, specie nei bambini, pur non essendoci frequenti episodi di tonsillite acuta febbrile , ci si trova di fronte a tonsille esageratamente ingrossate che nei bambini sono sempre associate a ipertrofia delle adenoidi, tanto che si parla di giganto-ipertrofia adenotonsillare, situazione che comporta grave difficoltà respiratoria con apnee notturne, alterazione dei normali rapporti di accrescimento cranio-facciali con iposviluppo del mascellare superiore e conseguenti anomalie occlusali, otiti catarrali recidivanti o persistenti, persistenza della deglutizione infantile. La terapia è l’asportazione delle tonsille con le adenoidi.

In altri casi , specie nei bambini, ci si trova di fronte alla colonizzazione del faringe e quindi anche delle tonsille da parte di uno streptococco ( beta emolitico gruppo A ) che può, in rari casi, provocare la malattia reumatica, patologia sistemica con possibili complicazioni cardiache anche persistenti. In questi casi la terapia di elezione è antibiotica, ma se il germe persiste nonostante la terapia, e vi sono gli esami del sangue alterati, può essere indicata l’asportazione delle tonsille, sopratutto se si è già evrificato un episodio di malattia reumatica.

Il problema della respirazione nasale negli adulti

Il naso è l'organo deputato alla respirazione fisiologica. Anche se è possibile, per ragioni anatomiche, respirare anche con la bocca, solo la respirazione nasale consente di ottenere tre fondamentali prerequisiti che sono la purificazione dell'aria inspirata, ovviamente entro certi limiti, la corretta umidificazione, e il condizionamento termico  per cui quando l'aria supera il naso è alla stessa temperatura di base dell'organismo e possiede una quota di umidificazione compatibile con le necessità dell'albero respiratorio. Questi prerequisiti sono fondamentali per evitare danni alle vie respiratorie inferiori. Inoltre è noto da molto tempo che solo la respirazione nasale consente una completa distensione polmonare, rendendo ottimale lo scambio gassoso a livello degli alveoli polmonari. Daltronde è esperienza comune che la respirazione nasale completa sviluppa un senso di benessere ben percepito dalla persona. Appare quindi evidente che la respirazione nasale può considerarsi l'unica respirazione fisiologica e pertanto è fondamentale per il benessere della persona. 

Tra le cause dell'ostruzione nasale negli adulti abbiamo le riniti croniche, caratterizzate dall'aumento di volume di una struttura che si trova sulle pareti laterale e inferiore delle fosse nasali che è il turbinato inferiore. Si tratta di una specie di cuscinetto, ricco di strutture vascolari, capace di modificare il proprio volume in base alle condizioni di temperatura e umidità dell'aria inspirata. Nella rinite cronica questa struttura perde la capacità di regolazione del volume e rimane permanentemente ingrossata creando di fatto una ostruzione nasale. Altra causa molto frequente è la deflessione o deviazione del setto nasale. Il setto nasale divide le due fosse nasali, esso ha un accrescimento indipendente dalle altre ossa che costituiscono le fosse nasali per cui è frequente che un suo accrescimento in eccesso comporti necessariamente, per mancanza di spazio, una sua più o meno accentuata deviazione. Altre cause riconosciute di deviazione del setto nasale sono i traumi del naso. Nelle riniti croniche il trattamento è sia medico che, nei casi gravi, chirurgico. Attualmente si preferisce intervenire con applicazioni di onde di Radiofrequenza che inducono una riduzione del volume del turbinato, mantenendone intatto il rivestimento mucoso. Questo trattamento ha il vantaggio di poter essere ripetuto nel tempo. Il setto nasale invece è sempre chirurgico. L'intervento viene definito settoplastica  è comporta una riallocazione più adeguata del setto nasale. Questo intervento viene eseguito all'interno delle narici e non comporta modifiche estetiche della piramide nasale (rinoplastica). Un po' come quando si ristruttura l'iterno di una casa, lasciando immodificato il tetto. due interventi possono essere eseguiti in contemporanea (settorinoplastica).

La cattiva respirazione nasale, sopratutto se accentuata, durante il sonno può provocare il fenomeno del russamento notturno con vari gradi di gravità e che può portare alle apnee notturne in cui la respirazione subisce un blocco momentaneo a cui consegue una riduzione dell'ossigeno del sangue e una successiva ripresa della respirazione. Questo fenomeno se avviene ripetutamente configura la OSAS ( Obstruction Sleep Apnea Syndrome ), che è una patologia grave in quanto comporta un innalzamento dei valori di pressione arteriosa e un affaticamento del muscolo cardiaco. Questa patologia, in realtà, per la sua insorgenza non è legata esclusivamente alla sola ostruzione nasale, essendo necessarie altre e ben specifiche concause, lassità e collasso delle pareti faringee, ipertrofia della base lingua, particolari pattern cranio-facciali, etc, ma è indubbio che l'ostruzione nasale di qualsiasi origine vi gioca un ruolo fondamentale.

Le conseguenze diurne dell’OSAS sono: scarso ristoro notturno, frequenti episodi di cefalea, sonnolenza persistente durante le normali attività della vita quotidiana, aumentato rischio di incidenti stradali (da 3.5 a 8 volte maggiore del resto della popolazione ), disturbi di memoria, di concentrazione ed di attenzione , depressione del tono dell’umore e talvolta problemi di impotenza sessuale.

I dati attuali indicano che il 30 per cento degli adulti russi abitualmente. Questa percentuale aumenta nella popolazione attorno ai 60 anni, fino ad interessare circa il 60 per cento degli uomini ed il 40 per cento delle donne. Il sintomo russamento, inteso come semplice e isolata manifestazione rumorosa durante il sonno, senza associazione ad altra sintomatologia (es. apnee), costituisce un problema sociale per il singolo individuo ma non ha rilevanza clinica importante. Tuttavia, il russamento costituisce un fenomeno che non può e non deve essere sottovalutato, in quanto precede sempre l'instaurarsi dell'OSAS e ne è un dato caretteristico e persistente.

L' OSAS una frequenza del 4-6% nella popolazione generale e viene distinta in base al numero di episodi di apnea-ipopnea ostruttiva per ora di sonno (Indice AHI) in :OSAS lieve con un AHI compreso tra 5 e 15; OSAS moderata tra 16 e 30; OSAS severa se superiore a 30 episodi di apnea/ora. Tuttavia, l’indice degli eventi respiratori da solo non determina il quadro clinico dell’OSAS, che si associa ad alterazioni delle performance intellettiva, diminuzione della concentrazione, irritabilità e, nei casi più gravi, con un vero e proprio rallentamento psicomotorio. Maggiore possibilità di comparsa (più che raddoppiata) di patologie quali ipertensione arteriosa sistemica, cardiopatia ischemica, infarto del miocardio, ipertensione polmonare e aritmie cardiache.. La riduzione dei fattori di rischio come il sovrappeso, il fumo ed il consumo di alcolici e un rigoroso programma dietetico possono, in alcuni casi, migliorare sensibilmente il problema.

La terapia di riferimento per le forme di OSAS di ogni gravità è la CPAP (Continous Positive Airways Pressure). La CPAP è costituita da un piccolo ventilatore, da un tubo di raccordo e da una maschera nasale o naso-buccale. L’efficacia del trattamento con CPAP nel risolvere il problema delle apnee nel sonno è idealmente del 100%. Ad oggi il trattamento di ventilazione notturna è l’unico per cui sia anche stata dimostrata una sicura azione di prevenzione dei fattori di rischio associati alle apnee.

Come alternativa alla CPAP, nelle forme medio-lievi, è possibile ricorrere all’uso di dispositivi mobili d’avanzamento mandibolare (MAD) , da utilizzare la notte, che comportano l’aumento dello spazio aereo tra la base della lingua, il palato molle e la parete posteriore del faringe. In casi selezionati il problema delle apnee nel sonno è affrontabile con un intervento di roncochirurgia ovvero con un intervento chirurgico maxillo-facciale di avanzamento bimascellare, che presenta elevata efficacia di successo (>80%) in una selezionata popolazione di pazienti affetti da OSAS gravi. Utile inoltre prendere in considerazione interventi per ripristinare una efficacie respirazione nasale (settoplastica e decongestione dei turbinati), e ridurre il collasso delle pareti faringee durante larespirazione (ovulopalatoplastica).

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